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Cassano, Balotelli, i ribelli finiti nel dimenticatoio

Estate, tempo di mercato, giocatori richiestissimi, giovani da copertina, colpi low cost, le trattative coinvolgono calciatori di ogni età, genere qualità, ma due di questi sembrano essere rimasti esclusi da questo jet-set; strano per Antonio Cassano e Mario Balotelli abituati a ritrovarsi sulle copertine di ogni rivista, ma che ora si ritrovano in un oblio calcistico da cui non sarà facile uscire. 

Diversi, per il modo di giocare e per come portano avanti le loro rispettive ribellioni, sono estremamente simili per la loro situazione, il primo è senza una squadra: il Barese è stato una delle vittime più illustri dello scandalo Parma,sebbene lui stesso abbia scelto di abbandonare la nave; il secondo vive un’altra estate da separato in casa, questa volta a Liverpool, dove non si è mai ambientato. 

Sarebbero in grado di trascinare qualsiasi squadra e invece per la loro fragilità caratteriale hanno vinto troppo poco, vero, Mario titoli ne ha collezionati diversi, ma quasi nessuno da membro attivo dello spogliatoio. Il destino li accomuna da sempre, insieme hanno raggiunto il momento più alto delle proprie carriere, quando insieme hanno demolito la Germania (la stessa che due anni dopo è diventata campione mondiale) portandoci in finale agli Europei

Cassano culla il sogno proibito di un ritorno alla Samp, ma sarà dura tornare a Genova, dove Zenga non lo accetterebbe i buon grado e anche lo spogliatoio potrebbe accoglierlo come una mina vagante,altrimenti potrebbe esserci un altro ritorno, quello al Bari, da cui nel 2001 partì con tanti sogni o una ricca avventura in oriente, lontano dal calcio che conta; Balotelli è fino ad ora rimasto in silenzio, a lui, ancora relativamente giovane servirebbe una piazza minore con meno pressione, dove, con tutti i forse del caso, potrebbe finalmente esplodere. 

Chissà che addirittura non li vedremo con la stessa maglia, capaci di trovare insieme il loro equilibrio e finalmente abbastanza maturi da mostrare quel talento che hanno nascosto per troppo tempo dietro ad una copertina. 

Federico Nannetti

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