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C’era una volta…Il Camerun: La folle corse dei Leoni Indomabili a Italia ’90

La prima squadra africana a calcare il palcoscenico della Coppa del Mondo (all’epoca Coppa Rimet) è l’Egitto. L’edizione è quella del 1934, che si disputa peraltro in Italia, e gli egiziani vengono eliminati subito dall’Ungheria. Nei decenni successivi le nazionali africane fanno molta difficoltà ad imporsi: tra batoste clamorose e lampi di classe isolati, fino al 1990 tutte le selezioni della Madre Africa finiscono per arrendersi al primo turno. L’eccezione poteva essere l’Algeria nel 1982, che riuscì persino a battere la Germania Ovest ma che dovette arrendersi al “biscotto” teutonico-austriaco che permise alle due squadre di passare il turno a discapito di Madjer e compagni.

Cameroon players celebrate their goal in the win against Argentina at the 1990 World Cup

Ma, improvvisamente, le sorti del calcio africano si impennano sotto gli occhi degli appassionati di calcio di tutto il pianeta. Il Camerun, allenato dal sovietico Valeri Nepomniachi, si qualifica per Italia ’90 dopo aver vinto lo spareggio contro la Tunisia. Nepomniachi è alla prima esperienza come Commissario tecnico, e per il torneo decide di affidarsi ai vecchi senatori dei Leoni Indomabili: alcuni di essi avevano persino fatto parte della rosa partita per Spagna ’82. La stella è l’attaccante Roger Milla, che torna in campo dopo il ritiro solo per partecipare al Mondiale… che per lui non sarà nemmeno l’ultimo!

L’urna è poco benevola: nel girone B è presente l’Argentina campione in carica, la tosta Unione Sovietica e la talentuosa Romania di Hagi. Inoltre ci sono tensioni nello spogliatoio, che portano ad un avvicendamento tra i pali alla vigilia della gara inaugurale. Ebbene si, teoricamente il leggendario Thomas N’kono avrebbe dovuto fare da secondo a Joseph-Antoine Bell! Se le cose fossero andate così, oggi  il figlio di Buffon avrebbe un nome diverso!

Il primo match, comunque, è già storia. Lo stadio Meazza è gremito in ogni ordine di posto e Camerun-Argentina sembra poco più che una passerella iridata per Maradona e compagni. Tuttavia, N’kono si rivela un felino insuperabile e la difesa in qualche modo riesce a rimanere a galla fino all’espulsione di Kana Biyik. Sembra che il crollo sia imminente, ma al 21′ della ripresa gli africani hanno un sussulto. Il pallone vola in alto nell’area argentina, e François Omam-Biyik salta più in alto di tutti. Il suo colpo di testa è centrale, una telefonata al portiere. Ma qualcosa va storto, e Nery Pumpido commette una delle papere più celebri della storia dei Mondiali, facendosi sfuggire il pallone dalle mani. Il resto è un tripudio di capriole camerunesi e sguardi sconsolati dei sudamericani. I Leoni si confermano Indomabili ed impediscono il pareggio in tutti i modi, anche a costo di sfiorare l’omicidio con il tackle di Benjamin Massing su Claudio Caniggia lanciato a rete. Finisce 1-0, e Pumpido passerà il resto del torneo a veder giocare il suo rincalzo Goycochea.

È un fuoco di paglia? Questa è la domanda che tutti si pongono alla vigilia della sfida contro la Romania. Al San Nicola la partita sembra destinata sullo zero a zero, e Nepomniachi decide di giocarsi il tutto per tutto gettando nella mischia il trentottenne Milla al posto di Maboang. L’impatto è clamoroso: nel giro di dieci minuti Milla mette a segno una doppietta, inaugurando la classica esultanza attorno alla bandierina del calcio d’angolo. A poco serve la rete di Balint realizzata nel finale, perché il Camerun vince 2-1 e si porta in testa al girone, Camerun-Romania 2-1_ Mircea Rednic tenta di bloccare Roger Millatanto da potersi permettere di perdere 0-4 contro l’URSS nell’ultima partita.

Ormai i camerunesi fanno paura. Oltre ai talenti già citati, a disposizione di Nepomniachi ci sono elementi di grande personalità. In difesa spiccano il capitano Stephen Tataw e il colosso Emmanuel Kundé, mentre in mediana c’è il minuscolo ma inarrestabile Emile M’bouh, alto appena un metro e 65. Inoltre un buon contributo di classe arriva da Cyrille Makanaky, tra i primi giocatori a portare le “treccine” ai Mondiali!

Agli ottavi il Camerun deve vedersela con la Colombia. Valderrama e compagni sono piuttosto forti e nel girone erano riusciti a fermare sull’1-1 la Germania Ovest. Al San Paolo scendono in campo due squadre-rivelazione molto entusiaste, tanto che ci si aspetta grande spettacolo. Ma allo scadere dei tempi regolamentari il risultato è ancora a reti bianche, e si va ai supplementari. Anche in questo caso Roger Milla entra in campo a gara iniziata per centellinare le proprie energie.

La strategia funziona ancora! Una splendida azione corale mette in azione Milla, che ubriaca i difensori colombiani con i suoi dribbling prima di infilare il pallone alle spalle del portiere. È il 106′ minuto di gioco, e dopo due giri di lancette avviene l’apoteosi. René Higuita, eccentrico portiere dei colombiani, ha la bella pensata di mostrare in mondovisione quanto è bravo a dribblare gli avversari. Il risultato è che Milla gli ruba la sfera, e la deposita nella porta drammaticamente sguarnita. È il 2-0, Redin accorcia le distante ma il Camerun passa uguale ai quarti di finale, conquistando la simpatia dell’universo del pallone.

Ai quarti è il turno dell’Inghilterra di Robson, squadra piena di talenti ma ancora visibilmente imballata. I britannici passano in vantaggio nel primo tempo con una zuccata di David Platt, ma il Camerun non demorde. Nella ripresa entra in campo sua maestà Milla, che si procura il rigore realizzato da Kundé. Il meglio deve ancora venire: Milla mette paura alla retroguardia inglese, e con eleganza serve ad Eugène Ekéké l’assist che vale il 2-1. Sembra fatta, ma qui entra in scena l’impomatato arbitro messicano Edgardo Codesal. A sette minuti dalla fine assegna un rigore agli inglesi, per un presunto fallo di Massing su Gary Lineker, che sembra accentuare la caduta. Lo stesso Lineker realizza dal dischetto, portando la partita ai supplementari dopo che, allo scadere, Omam-Biyik impegna Shilton con un tiraccio dalla distanza.

Il Camerun sembra ancora tonico, ma la beffa arriva al minuto 105′. Gascoigne fa partire un contropiede e serve a Lineker un pallone col contagiri. L’attaccante inglese si allunga il pallone, N’kono esce a valanga ed allunga le mani, Lineker si lascia ancora una volta cadere come se fosse stato colpito da un cecchino. Codesal decide di regalarsi qualche altra inquadratura per far contenti i parenti a casa, e fischia un rigore molto dubbio. Il bomber del Tottenham segna ancora ed interrompe i sogni di gloria dei Leoni Indomabili. Da notare che, poco dopo la fine di Italia ’90, Edgardo Codesal verrà radiato dalla propria federazione, anche se attualmente lavora nella commissione arbitrale della FIFA.

In conclusione, il mix di grinta, tecnica e voglia di emergere ha permesso al Camerun di mister Nepomniachi (che peraltro, ultrasettantenne, ancora allena nel campionato russo) di entrare nella storia. Senza la rocambolesca eliminazione contro l’Inghilterra, sarebbe diventata la prima ed unica squadra africana a disputare le semifinali dei Mondiali.

Gabriele Ludovici

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