Ieri sentitissima stracittadina, oggi specchio del calcio attuale.
Per chi lo ha visto, non si è certo stropicciato gli occhi. Per chi non lo ha visto, non vi siete persi nulla di eccezionale. Anche perché l’eccezionale sarebbe stato una grande giocata, un gol da fare solo nelle grandi occasioni, una grande prestazione corale.
Invece Inter-Milan di ieri domenica 19 aprile 2015 è stata tutto fuorché un “big match”, terminando 0-0 con un pareggio che serve a poco o niente per entrambe le squadre che ambiscono a zone ben più lusinghiere della metà classifica.
Le uniche cose che sono state eccezione alle regole sono state l’esordio in maglia nerazzurra del centrocampista quasi diciannovenne Assane Demoya Gnoukouri, prodotto del vivaio nerazzurro, e quello da titolare dell’esterno spagnolo scuola Liverpool, Suso, nel Milan. Per il resto una quasi mediocre e ordinaria partita di calcio italiano, con ritmi lenti e prevedibili da entrambi le parti, con giocatori spesso a terra che davano interruzioni, queste ultime date anche dai due-tre gol annullati da entrambe le parti, due per l’Inter e uno per il Milan, e francamente quattro minuti di recupero sono sembrati anche pochi pensando a tutto ciò.
In poche parole tanto fumo e poco arrosto, tutt’altro scenario immaginando lo spettacolo di un Real Madrid-Barcellona, o un Manchester Utd-Manchester City, ma anche solo pensando a un Rangers Glasgow-Celtic Glasgow, col rispetto che si deve al derby scozzese.
Al contrario allora meglio sperare nelle squadre italiane occupate nei quarti delle coppe europee: loro si che potrebbero far rialzare l’interesse per la Serie A nel mondo…
Nicola Murgolo