Il calcio non è solamente uno sport. Il calcio per molti è un sentimento. Lo è anche per me. Cercherò di trasmettervi parte del sentimento che nutro per la mia squadra del Cuore, il Milan, attraverso il racconto dei campioni che ne hanno fatto la storia.
Voglio dedicare il primo articolo ad un giocatore troppo spesso dimenticato e che non ha la stessa rilevanza mediatica di altri. Oggi il pezzo è dedicato al grande “Scorpione Bianco” Jon Dahl Tomasson.
Tomasson nasce a Copenaghen il 29 Agosto 1976. Come spesso succede con le storie dei grandi campioni, inizia a giocare a calcio in tenera età con la maglia della squadra della sua città, il Solrød Boldklub. È con la maglietta rossa addosso che incomincia a segnare i primi gol e a farsi vedere tra i giovanissimi danesi.
Il primo contratto da professionista lo firma nel 1994, quando si trasferisce nei Paesi Bassi e firma per l’Heerenveen. La stagione successiva è già un grande protagonista nell’Eredivisie. Conclude la stagione da capocannoniere con 14 gol in 30 presenze, confermando la sua spiccata vena da bomber.
Dopo 3 stagioni con l’Heerenveen, nel 1997, si trasferisce al Newcastle. Nel suo anno di permanenza inglese realizzerà solo 3 reti in 28 presenze. Deluso dalla brutta parentesi inglese, Tomasson torna nei Paesi Bassi, questa volta con la maglia del Feyenoord.
Qui, Jon Dahl si impone come pilastro della squadra, arrivando a concludere la stagione 1998 con i trionfi in Campionato e Coppa d’Olanda. Tomasson resterà al Feyenoord fino al 2002, segnando 55 reti in 122 presenze.
La sua storia si intreccia con i colori rossoneri nell’estate 2002. Risolto il contratto con il Feyenoord, il danese viene acquistato dal Milan durante l’estate.
È subito decisivo con la maglia rossonera. Vince subito la Coppa Italia, dove è il secondo marcatore della competizione con 4 gol alle spalle di Fabrizio Miccoli capocannoniere con 5 reti. Il suo arrivo è impreziosito anche dalla vittoria della Champions League, vittoria alla quale contribuisce con 3 reti.
Durante la stagione successiva è ancora più incisivo, contribuendo alla vittoria in Campionato e della Supercoppa Italiana da parte dei rossoneri e segnando 12 gol.
Con la maglia del Milan, in 3 anni (2002-2005) collezionerà 75 presenze segnando 22 gol. Non sono cifre da capogiro, ma gran parte dei gol realizzati sono stati fondamentali per raggiungere un traguardo stagionale.
Tomasson ha lasciato un grande ricordo nei tifosi rossoneri. Ha incarnato lo spirito di “rapace d’area di rigore” forse al pari di Inzaghi secondo alcuni, tanto che lo storico telecronista sportivo Carlo Pellegatti, ha creato per lui il soprannome “Lo Scorpione Bianco” per via della sua proverbiale freddezza sottoporta.
Memorabile il commento di un suo gol durante una storica rimonta in un derby contro l’Inter vinto 3-2 dai rossoneri nel finale. Alla realizzazione del gol, Pellegatti definì perfettamente con una frase Tomasson:
“Rete! Tomasson! Lo scorpione bianco! Freddo come il sangue di un cobra!”