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Conferenza stampa Milan-Napoli, Sinisa Mihajlovic: Una sfida che può cambiare la stagione

SINIŠA MIHAJLOVIC: “Fa sempre piacere trovare un amico, allenatore che stimo molto, anche se è arrivato tardi sui grandi palcoscenici. Ci siamo anche messaggiati in settimana, sarà sicuramente meglio di quello che già sta facendo. Hanno potenziale da centrocampo in su da più forti d’Europa. Se girano come hanno fatto ultime partite sono forti, ma hanno punti deboli e dobbiamo sfruttarli. Io vorrei vedere dal primo al novantesimo che affronta avversari con spirito giusto, secondo tempo di Genova e primo di Udine.

Voglio una squadra che gioca per l’intera partita. Mi aspettavo, speravo di sistemarli prima i problemi di amnesia, ma li sistemo. Non è facile, perché è una cosa psicologica. Non si parla di problemi tattici o fisici, perché è la stessa squadra che gioca. Tutto una questione di testa sul come affrontare le gare per Milan è dovere di stare in alto, ma non è un diritto. Se lo deve meritare e tutto sul campo, affrontando gara nel mondo giusto, con nostra mentalità, ma sapendo che se non corri o metti in campo la cattiveria è dura vincere. Dipende tutto da noi, se noi giochiamo come abbiamo fatto con Inter, Udinese primo tempo e Genoa secondo noi possiamo andare in Champions, perché abbiamo le qualità. Se facciamo come secondo di Udine o primo di Genoa non andiamo in Europa. Dipende da noi, perché possiamo battere tutti se entriamo con la giusta mentalità”.

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“Genova era importante per fiducia, morale e classifica, ma non abbiamo colto, però domani abbiamo opportunità per fare. Ci sono partite che cambiano una stagione e domani è una di quelle. Loro sono in forma, hanno entusiasmo.

El Pipita è il più forte d’Europa e spero che i miei difensori abbiano stimoli in più per fermarli. Honda è tre giorni che ha la febbre e non si è allenato. Domani non giocherà comunque, perché ha la febbre”.

“Sarebbe grave non accorgersene, ma già in riscaldamento avevo colto. Non siamo interruttore, quando luce si spegne per riaccenderla serve tempo. I cartellini ti condizionano, prendi 5/6 ammonizioni a Genova che magari non ci stanno, ma ti condizionano. Noi prendiamo certe ammonizioni che sono esagerate, perché a volte non c’è lo stesso peso e la stessa misura.

A Genova la prima ammonizione di Romagnoli, non era neanche fallo, però, ha preso una gomitata prima e voleva forse vendicarsi. Certo, Romagnoli non può permetterselo, ma è esagerato. A Firenze, Ely due falli, due ammonizioni. Non si possono vedere certe ammonizioni e certe non ammonizioni nella stessa partita”. “Il Napoli lo conosciamo, abbiamo preparato le nostre uscite difensive per evitare il loro pressing. Dipende da noi, loro possono fare pressing, ma se noi facciamo bene non dovrebbero esserci problemi. Noi abbiamo preparato la fase sia di possesso che di non possesso. I ragazzi sanno bene quello che devono fare in campo. Poli ogni volta che entra mi da sempre il massimo ed è un pregio. A volte avevo dubbio fino all’ultimo momento, però so che quando lo metto lui da il massimo e gli fa onore e a me risolve tante situazioni. Balotelli vediamo anche oggi come sta, ha fatto differenziato, ma abbiamo altro giorno e mezzo prima della partita. Per come sta adesso può stare in panchina, ma vediamo. Noi abbiamo tre attaccanti importanti. Io da loro mi aspetto non solo dal peso tecnico, ma anche per personalità e questo non l’hanno ancora fatto. Questo un po’ mi ha deluso, ma io guardo la settimana di lavoro e decido. Tutti sono importanti, ma nessuno indispensabile. Possono giocare o stare in panchina, comunque due giocheranno e uno starà in panchina”.

“4-4-2 o i cambi di modulo sono soluzioni che esistono e proviamo, ma il lavoro è sul 4-3-1-2, anche per mancanza di giocatori esterni come Niang e Menez. Non c’è un modulo che ti fa vincere una partita, ma è come vai in campo con la testa giusta. Vero, devi mettere giocatori dove rendono meglio. Quando lavori sbagli, ma è facile parlare dopo. Prima un allenatore cerca di fare cose logiche e ragionamenti per il bene della squadra. Qualche volta indovina, qualche volte partita va diversamente perché da qualcuno magari ti aspetti un altro apporto. Non penso ci siano stati sbagli clamorosi, anche se sono molto esigente con me stesso. Mi faccio tante seghe mentali prima di prendere una scelta, ma le scelte che faccio prima della partita sono quelle che ritengo le migliori per il bene della squadra. Loro capiscono l’importanza di certe cose, si può sbagliare, ma gli sbagli non si devono ripetere. Sanno loro quando le cose vanno bene e quando vanno male, perché sono i primi che si accorgono. “Io ringrazio presidente De Laurentiis che mi voleva portare a Napoli, perché chi ti offre lavoro è sempre apprezzato. Normale, c’è stato interessamento di tutte e due le parti, ma di comune accordo abbiamo deciso di no. Grazie per la stima e fiducia, se io non sono andato a Napoli è colpa mia non di presidente. Forse, però, meglio così per lui”.

“Boateng lo guardo per forza, è qua con noi si allena fino a gennaio e vediamo come si comporta e come si allena. Io sono sempre me stesso, indipendentemente se incontro Berlusconi o magazziniere, perché guardo alla persona e non all’importanza. Con Presidente ho un buon rapporto, parliamo e ci confrontiamo sulle scelte che prendo. Confronto costruttivo senza nessun problema e mi ha fatto piacere andare alla sua festa di compleanno. Ci siamo sentiti anche ieri, mi ha ringraziato per il regalo e la lettera che gli ho scritto. Una cosa simpatica, gli è piaciuta. Normale, due uomini che si parlano e si dicono le cose in faccia. Presidente vuole certe cose e io spiego le miei motivazioni. Lui e Dottor Galliani si sono sempre comportati bene, quando si perde mi dispiace più per loro che per me. Io mi sento in debito con loro e perciò cerco di pareggiare i conti e spero di pareggiarli a fine anno“.

RICCARDO MONTOLIVO: “Ci aspetta una partita difficile, sappiamo come fargli male e abbiamo consapevolezza della nostra forza. Siamo delusi per il risultato di domenica, ma nel calcio si gira pagina e se ne scrive una nuova. Spesso una vittoria cancella una sconfitta. Il ruolo del regista devi dare una mano alla linea difensiva, assorbendo gli inserimenti delle mezzale. Sarà importante essere concentrati. Quest’estate secondo me c’è stato molto scetticismo, sembrava quasi che non potessi essere utile a questa squadra e questo l’ho percepito. So perfettamente che queste dinamiche fanno parte del gioco, ma sento la fiducia della squadra, allenatore e società”.

NIGEL DE JONG: “Abbiamo parlato tanto questa settimana, perché abbiamo partita difficile contro Napoli. Sappiamo cosa dobbiamo fare per questa partita, non abbiamo fatto bene contro Genova, ma sappiamo cosa fare domenica sera. Non è una cosa di fisico o tattico, dobbiamo migliorare contro il Napoli, stando attenti”.

Nicholas Reitano

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