La fine è arrivata. C’è sempre una fine, in ogni cosa. Oggi tocca portare a termine un capitolo della nostra storia. Una storia scritta con l’inchiostro nero su pagine ovviamente bianche, pagine nuove, sempre più nuove dopo aver sfogliato quelle più sporche. Quelle che ci hanno rattristato, demoralizzato, fatto piangere ma che mai, mai e poi mai ci hanno abbattuto, convinti che prima o poi in quei fogli di carta, su cui era inciso il nostro racconto, avremmo ritrovato la gioia e l’orgoglio dei capitoli antecedenti. E così è stato.
A render sempre più lieta la narrazione del ‘nostro libro’ ci ha pensato un ragazzo dal nome di Carlitos, originario del barrio argentino, il cosiddetto ‘Fuerte Apache‘, dove droga e delinquenza sono come latte e biscotti alla mattina per noi. Parte della sua vita, il pallone lo ha salvato da un futuro ben peggiore. Non ha mai dimenticato la sua terra, mai smesso di aiutare la sua gente,la famiglia che lo ha visto crescere e mai, in nessuno di questi indimenticabili 730 giorni, ha disonorato i colori bianconeri e quella maglia numero 10 talmente pesante e storica che avrebbe molto probabilmente intimorito altri profili. Non Carlos, non l’apache.
Cos’è alla fine una maglietta con un numero stampato su, quando da bambino eri abituato ad indossare delle camisete decorate con sangue e lacrime?
Un ragazzo umile, un vero guerriero al servizio degli amici, dei compagni di squadra. Non è tanto la qualità o l’abilità con il pallone a decretare chi sia un fuoriclasse, no affatto. Il fuoriclasse lo si è anche grazie alle proprietà tecniche, ma cio che conta di più è l’atteggiamento, l’umiltà, il rimanere bambini rincorrendo nemici (tali solo in quei 95 minuti circa) a tutto campo. In pochi ci riescono e Carlitos è tra questi. Idolo alla Bombonera, pensiero fisso, quello di tornarci, pensiero stupendo sarebbe stato farlo con un all-in bianconero. Poteva accadere, nel nostro miglior momento del match, su quel destro al limite dell’area: alto sopra la traversa.
Grazie di tutto Carlitos, non ti dimenticherò mai.