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Il miracolo dell’Esercito Biancoverde

Una piccola, meravigliosa storia che solo lo sport può scrivere: è l’impresa di una piccola regione autonoma, controllata, spesso con la forza, da Sua Maestà la regina in persona. 

Chissà come avrà reagito da lassù George Best, uno dei più grandi di sempre, simbolo assoluto di questo Paese tanto amante del calcio, quanto troppo spesso dimenticato; pensare che nel 2013 i Neroverdi avevano toccato uno dei punti più bassi della loro storia: la sconfitta con Lussemburgo, troppo per l’unica nazionale capace di estromettere l’Italia nelle qualificazioni mondiali, era il 1958 e Bestie  doveva ancora farsi conoscere; ciò nonostante quella piccola squadra arrivò fino a quarti di finale del mondiale, fermata dalla Francia, quella di Fontaine e Kopa, superata a sua volta in patria solo dai campioni del mondo e d’Europa del 1998. 

Il numero 7 del Manchester United non scrisse pagine memorabili, non con la nazionale, perchè le uniche altre presenze in competizioni internazionali furono senza di lui nel 1982 in Spagna, nel nostro mondiale e quattro anni dopo in Messico

Così gli eroi di questa impresa sono calciatori comuni: Kyle Lafferty, passato in maniera anonima nel nostro campionato, a Palermo dove fu definito un donnaiolo ingestibile sulle orme di Best, Steven Davis, centrocampista del Southampton e Jonny Evans, granitico difensore dei Red Devils; con loro e soprattutto con molti altri umili giocatori l’allenatore O’Neill è entrato nella leggenda. 

Una notte che può cambiare il destino di una fiera regione autonoma, sprofondata in una pericolosa crisi politica ed economica. 

Non solo Irlanda del Nord però, perchè a Giugno, in Francia ci saranno anche l’Islanda, probabilmente Galles e Albania e chissà i cugini irlandesi, capaci di battere la Germania campione del mondo: sarà l’Europeo delle possibili sorprese e, se queste sono le premesse, ne vedremo delle belle.

Federico Nannetti

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