Esattamente nove anni e un giorno fa l’Italia si laureava campione del mondo per la quarta volta. Un’impresa incredibile quella della squadra di Lippi,ma oggi a pochi anni di distanza,Berlino sembra distante,distantissima.
Eppure anche nel 2006 il calcio italiano,a livello di nazionale,sembrava in crisi e il maxi scandalo di Calciopoli,che coinvolgeva le principali squadre del Paese,tutto faceva presagire,meno quel memorabile epilogo. Alla vigilia le favorite sono altre: il Brasile degli extraterrestri,la Germania padrona di casa,l’Argentina sempre spettacolare e poi eventuali sorprese come Spagna e Portogallo; Italia e Francia sembrano ben lontane dalla finale e invece? Invece Lippi costruisce un vero gruppo di calciatori e ragazzi,campioni alla loro ultima grande possibilità,li unisce e crea un’unione perfetta,capace di dimenticare tutti gli scandali calcistici di quell’estate.
All’esordio stendiamo con una prova di forza il Ghana,soffriamo con gli Usa,ma superiamo da primi il girone grazie alla vittoria sulla Repubblica Ceca di Nedved. Agli ottavi troviamo l’Australia,fatichiamo e non poco in 10,ma all’ultimo respiro troviamo un aiuto: un rigore dubbio che ci riporta in pari con la sorte che in Corea ci condannò; Totti non sbaglia e troviamo l’Ucraina ai quarti,passiamo con un netto 3-0 ,in semifinale ci aspetta la padrona di casa. Andare a Dortmund sa di visita alla tana del lupo,ma i tedeschi ci temono,li affrontiamo a testa alta e al termine di 120′ di passione vinciamo noi,ancora. I Francesi invece, dopo aver faticato nei gironi,hanno ritrovato il loro fuoriclasse,Zinedine Zidane,che gioca tre delle migliori partite della sua non proprio modesta carriera,agli ottavi contro la Spagna è decisivo,con il Brasile e con il Portogallo incanta letteralmente.
E così è Italia-Francia,per noi c’è da vendicare Euro 2000,per loro c’è da ribadire di non essere i “Cugini scarsi”. La partita è unica e imprevedibile: Francia in vantaggio con il cucchiaio al veleno di Zizou,pareggia Materazzi; ai supplementari succede l’incredibile tra i due marcatori della partita,il francese colpisce con una testata l’italiano,rosso per Zidane che conclude così la carriera: è forse lì,ancora prima dei rigori, che vinciamo il mondiale.Alla fine è tutto vero,è delirio nelle piazze,nessuno immagina quanto sarà complicato da lì in poi. Nove anni dopo tutto è cambiato: quella vittoria è stata in effetti il canto del cigno di molti di quei giocatori,ma è mancato il rinnovamento; proprio in questi giorni il nuovo ranking Fifa ci ha relegato al diciassettesimo posto,uno dei momenti più bassi del nostro calcio,ma la rinascita è ancora lontana: per adesso ci si può solo attaccare ai ricordi: il gol di Grosso,la cavalcata di Del Piero,le parate di Buffon,i rigori della finale e molto altro di quel mondiale tutto nostro: ” Il cielo è azzurro sopra Berlino”.
Federico Nannetti