Bianconeri all’esame di maturità contro le “merengues”: andata a Torino il 6 Maggio.
Paradossalmente dall’urna di Nyon esce l’avversario meno tremendo dei tre possibili: il Real Madrid di Carlo Ancelotti, attuale detentrice del titolo. Meno tremenda, per l’appunto, perchè le alternative erano il Barcelona di Luis Gàrcia, sì proprio l’allenatore esonerato dalla Roma qualche anno fa, e la corazzata tedesca guidata da un altro spagnolo, Pep Guardiola, il Bayern Monaco, entrambe capoliste dei rispettivi campionati. “Affronteremo i detentori del titolo, una squadra mostruosa. E siamo felici, molto felici.” Queste le parole a caldo dell’attuale dirigente bianconero Pavel Nedved, uno che di come battere i blancos in semifinale di Champion’s League ne sa qualcosa. Il precedente infatti tra le due squadre c’è, e nemmeno lontanissimo nel tempo. Il 6 Maggio del 2003 infatti i bianconeri incontraronno l’allora Real Madrid di Figo, Zidane e Raùl, detentore del titolo allora come oggi, al Bernabèu, uscendo vincitori dal doppio confronto e perdendo poi la finale contro il Milan di Ancelotti. L’andata questa volta però si giocherà allo Juventus Stadium, il 5 Maggio (il ritorno a Madrid si disputerà invece il 13 Maggio).
Anche oggi il Real Madrid è galàcticos come allora, potendo vantare in rosa giocatori del calibro di Cristiano Ronaldo, Pallone d’oro in carica, Bale, Benzema e James Rodrìguez, giusto per citarne alcuni.
Questo per la Juventus, oltre che la concreta possibilità di tornare a disputare una finale di Champion’s League dopo 12 anni, rappresenta un vero e proprio test, un esame di maturità: per la prima volta infatti nel post-calciopoli, ma sopratutto dopo l’era Conte, i bianconeri si troveranno di fronte su un palcoscenico importante, come quello che la semifinale di Champions offre, un avversario di caratura mondiale, l’attuale detentrice del titolo per l’appunto. Così facendo, probabilmente, squadra e tifosi potranno realmente prendere consapevolezza dei propri mezzi.
La squadra domina infatti in lungo e in largo il campionato di Serie A da 4 anni, stendando (troppo?) spesso in Europa. Un test come quello rappresentato dal doppio confronto contro i madrileni potrebbe potenzialmente infatti dire a tifosi e addetti ai lavori quali sono veramente le potenzialità di questo gruppo così abituato a dominare all’interno dei confini nazionali, anche e soprattutto a livello continentale, considerate anche le avversarie incontrate sinora dal gruppo di Allegri nel corso di questa manifestazione: il peggiore Borussia Dortmund dell’era Klopp e l’umile Monaco del patron russo Ryboblev.
Dire che la Champion’s League della Juventus inizi ora sarebbe riduttivo per un gruppo che in estate ha dovuto sorbire l’addio improvviso del proprio comandante, Antonio Conte, e ritrovare stimoli sotto la guida di un allenatore ampiamente criticato dai tifosi all’arrivo a Torino, ma sicuramente non lo è affermare che questa squadra si ritrova per la prima volta di fronte un avversario del calibro del Real Madrid.
Si sapeva, prima o poi, queste squadre si sarebbero dovute incontrare e affrontare, le semifinali non offrivano alternative “comode”, ma la Juventus resta l’unica squadra italiana attualmente in grado di impensierire i famosi top clubs europei e, sperariamo, ambire a tornare a rialzare quella coppa che nel palmarès di una squadra italiana manca da troppo tempo.
Christian Marziano