
Il torneo italiano tra i più difficili da affrontare nella nostra Penisola sta ormai per ripartire: la Lega Pro 2015/16 inizierà infatti il 6 settembre, dopo un’altra estate calda di promozioni, salvezze e ripescaggi che ha tenuto con il fiato sospeso molti dei club dell’ex Serie C. Tra questi c’è il Pordenone Calcio, retrocesso nell’ultima stagione ai play-out ma ripescato grazie al forfait di alcune società.
Di lunga tradizione, il Pordenone nacque nel 1920 e partì dalla Quarta Divisione Veneto-Giuliana, ottenendo subito la promozione in Terza Divisione. Con il passare degli anni la società passa in rassegna un’infinita serie di nomi, da Terza Coorte A. Salvato a Unione Sportiva Pordenonese, passando per Pordenone Liber Football Club e Associazione Sportiva Dante Alighieri.
Dopo la guerra, verrà reinserita in questo campionato per motivi bellici, essendo il Friuli territorio diviso tra Italia e l’allora Jugoslavia: nel ’46 arriverà a sfiorare la promozione nel campionato cadetto. Nel 1959/60 debutta con i ramarri una futura stella del calcio italiano: Gianfranco Zigoni, futuro attaccante della Juventus, di cui all’epoca il Pordenone era satellite.
Grazie al giovane, il club arrivò terzo, alle spalle della Pro Patria e del Bolzano. Più brava ancora la Primavera, che l’anno dopo si laurea campione d’Italia sotto la guida dell’ex portiere juventino Giuseppe Romano.
In effetti, il legame tra prima squadra e settore giovanile nel capoluogo friulano è sempre stato forte, tanto che un giornalista locale, Gildo Marchi, soprannominò i neroverdi come “i ramarri del Noncello”, dal nome del fiume che si estende per tutta la provincia pordenonese. E oggi la rosa è arricchita da diversi talenti nati negli anni ’90.
Dopo il fallimento che li riporta in Eccellenza, finalmente,nel 2008/09 i ramarri ritornano stabili in Serie D, tanto da superarsi nel 2013/14 con la vittoria del girone C, arrivando diretti in Lega Pro. E fanno pure il bis: poche settimane dopo, infatti, portano a casa anche la prima Coppa Italia dilettanti della loro storia, successo che non basta al mister Carmine Parlato per rimanere sulla panchina: se ne andrà poco dopo.
L’ultima annata del Pordenone è stata molto turbolenta: partita malissimo in campionato, ha raschiato il fondo del girone A per parecchi mesi, fino all’arrivo a sorpresa dell’ex giocatore croato di Serie A Saša Bjelanovic, che ha ridato speranza nella salvezza: lentamente, il fondo della classifica si è allontanato, riuscendo a raggiungere i play-out. Ma qui i sogni si sono infranti, almeno apparentemente: il Monza batte i friulani, ma poche settimane fa la FIGC li ripesca, in seguito alla mancata iscrizione di alcune squadre.

Adesso sulla panchina c’è Bruno Tedino, mentre nella finestra di mercato attuale sono arrivati due rinforzi dalle giovanili della Fiorentina e uno da quelle del Brescia: i centrocampisti Marco Berardi (classe ’96) e il triestino Axel Gulin (’95), già noto ai più per il suo talento e per la partecipazione al reality di MTV “Calciatori. Giovani Speranze”; e il difensore Boniotti (’95), l’anno scorso in Serie B con i lombardi. Ma non si ferma qui il mercato neroverde: altri nomi sono attesi, per affrontare la stagione già in salita, con già un punto di penalizzazione.
Gli avversari da battere nel girone saranno Mantona e i Biancoscudati Padova, tra i favoriti per la promozione, e i primi saranno già i primi avversari in Coppa Italia di categoria, il 23 agosto allo stadio Bottecchia di Pordenone. I neroverdi potranno fare affidamento sul già citato Gulin, l’ultima stagione passata nella FeralpiSalò tra i Pro, e sul possibile trequartista di spessore che la società vorrebbe trovare per chiudere in bellezza la rosa. Non è nemmeno l’inizio, ma i tifosi stanno già sognando.
