Negli ultimi anni negli Stati Uniti si sta verificando una vera e propria “soccer mania”. Infatti è da qualche stagione che molti giocatori importanti decidono di concludere la propria carriera nel continente americano. La MLS (Major League Soccer) è un campionato che sta crescendo molto velocemente grazie al grande fascino delle città americane e, perché no, anche grazie alla grande disponibilità economica delle franchigie. Vediamo quali squadre sono da seguire con maggiore attenzione.
Western Conference- Come per il basket (NBA) e il football (NFL) anche in MLS il campionato è diviso in 2 Conference. La Conference Occidentale è quella dove giocano i campioni uscenti: i Los Angeles Galaxy. Dopo la vittoria dell’ultima stagione, la franchigia losangelina parte ancora con i favori del pronostico. Nonostante abbia dovuto rinunciare a Landon Donovan che si è ritirato quest’estate, i Galaxy sono ancora la squadra da battere. Soprattutto dopo aver affiancato al bomber Robbie Keane due giocatori del calibro di Steven Gerrard e Giovani dos Santos.
Altra franchigia da tenere particolarmente sott’occhio nella Western Conference sono i Seattle Sounders. In questa squadra, infatti, militano due vecchie conoscenze del calcio europeo: Clint Dempsey e Obafemi Martins. La franchigia di Seattle sembrava poter impensierire i Galaxy per il predominio della Conference ma fino a questo momento l’unica squadra che riesce a stare davanti a Keane e compagni sono i Vancouver Whitecaps. La franchigia canadese è davanti a tutti e sembra avere l’appoggio di un tifoso d’eccezione: Carlo Ancelotti.
Eastern Conference- Nella Conference Orientale invece ci sono molte franchigie che interessano l’Italia molto da vicino. Guardando il primo posto della classifica troveremo subito un facile collegamento al calcio nostrano: il DC United del proprietario Erick Thohir. Il presidente dell’Inter possiede anche la squadra che guida la graduatoria nella Eastern Conference nella MLS. I tifosi nerazzurri si augurano che l’Inter possa iniziare bene come l’altra squadra del presidente indonesiano.
Scendendo di una sola posizione troviamo la prima delle due squadre di New York, i Red Bulls. La franchigia della grande mela, che è stata la squadra di Thierry Henry negli ultimi anni, si affida quasi esclusivamente alla qualità dei fratelli Wright-Phillips, Shaun e Bradley. L’ex giocatore di Chelsea e Manchester City ha raggiunto il fratello a New York nel corso di questo mercato. I due hanno già dimostrato la loro intesa nella prima partita insieme con un gol segnato da Bradley su assist di Shaun.
A metà classifica ci sono due squadre canadesi: Toronto FC e Montreal Impact. La franchigia di Toronto, dopo aver acquistato lo scorso anno Michael Bradley dalla Roma, ha ufficializzato quest’inverno Sebastian Giovinco. Il fantasista italiano ha avuto subito un impatto devastante in MLS mettendo a segno 13 gol e 9 assist in sole 20 partite. Al fianco dell’ex Juventus c’è una delle grandi promesse (per ora non mantenuta) del calcio americano: Jozy Altidore. Nell’ex squadra di Alessandro Nesta e Marco Di Vaio invece ci sono vari volti noti del calcio europeo come Marco Donadel e Nigel Reo-Coker, ai quali va aggiunto il grande colpo della franchigia di Montreal di questo mercato: Didier Drogba.
In lotta per arrivare ai playoff troviamo gli Orlando City e i New York FC. Due franchigie fondate molto recentemente, rispettivamente nel 2010 e nel 2013, ma che hanno grandissime ambizioni. La squadra della Florida ha come giocatore simbolo Ricardo Kakà mentre la neonata franchigia newyorkese ha puntato su tre grandi campioni come David Villa, Frank Lampard e soprattutto Andrea Pirlo. L’attaccante spagnolo ex Barcellona ha segnato finora 13 gol in campionato come Giovinco. Nella grande mela c’è un entusiasmo incontenibile per questi fenomeni, in particolare per Pirlo che viene soprannominato il “Maestro” dai tifosi della squadra di New York.
Fino ad ora la MLS è stato considerato un campionato che non può essere paragonato a quelli europei per qualità tattiche e tecniche dei suoi interpreti. Tuttavia se le franchigie americane continueranno ad attrarre grandi giocatori come stanno facendo negli ultimi anni potranno colmare il gap che le separa con le maggiori squadre europee.