È un Roberto Mancini rilassato quello che si presenta ai microfoni della conferenza stampa per la gara di campionato contro il Verona. L’argomento del giorno, piuttosto che la partita contro l’Hellas, sembra essere: una grande Inter a punteggio pieno… nonostante un gioco che, a detta di molti, continua a latitare.
Getta acqua sul fuoco l’allenatore nerazzurro, perché le quattro vittorie nelle prime quattro giornate di campionato sono importanti ma “la squadra deve ancora crescere e lavorare”. Al momento conta vincere, per il Mancio, ed è bene che la squadra lo stia facendo ma “alla fine vincerà la squadra che gioca meglio”.
L’Inter viene accusata di proporre un gioco noioso e il tecnico di Jesi non riesce a trattenere un sorriso beffardo, ricordando ai giornalisti in sala che anche a Manchester il suo City fu inizialmente accusato dello stesso ‘peccato’. E quegli stessi Citizens che erano partiti tra critiche e malumori, portarono a casa in due stagioni: Campionato, Coppa d’Inghilterra e Community Shield.
L’attenzione si sposta sulle condizioni della squadra: Miranda pare recuperato ma sarà da valutare nella mattinata di domani, Murillo quasi certamente disponibile domenica sera contro la Fiorentina. Brozovic torna titolare per far respirare uno tra Guarìn e Kondogbia a centrocampo. Adem Ljajic dovrebbe prendere il posto di Jovetic in attacco e, per l’ex-romanista, il tecnico spende parole importanti: “Ha qualità tecniche straordinarie, sarà importante” .
Capitolo Felipe Melo: Mancini smorza stizzito ogni critica sul numero 83 nerazzurro. “Ha fatto un solo fallo in tutta la partita contro il Chievo: ci sta!”, quindi basta col dire che è un giocatore falloso: “Ha l’esperienza giusta per gestirsi”.
Rispetto per l’Hellas che “È un’ottima squadra e farà un ottimo campionato come l’anno scorso”. Parole di elogio anche per Mandorlini: allenatore esperto e che ha già dimostrato di poter far molto bene col suo Verona. “Sarà una partita dura, dove si dovrà correre e lottare, come nell’ultima giornata contro il Chievo”.
Non ci sarà Luca Toni ma il Mancio teme comunque l’innesto di Giampaolo Pazzini, giocatore più mobile rispetto al Capitano degli scaligeri ma ugualmente pericoloso: “Le situazioni di gioco saranno le stesse”, conclude il tecnico della Beneamata.