
Un campionato dominato sin dall’inizio dalla squadra guidata dall’ex rossonero Massimiliano Allegri, capace di caricarsi sulle spalle una squadra lasciata in balìa di sè stessa nel maggio scorso da Antonio Conte, dopo l’ennesimo campionato vinto.
Meriti e demeriti – Analizzare i demeriti dell’attuale allenatore bianconero è veramente cosa ardua, considerato che la squadra si trova in vetta solitaria al campionato di Serie A, in finale di Coppa Italia e, come se non bastasse, in semifinale di Champions’Leauge, dove se la vedrà con il Real Madrid di Carlo Ancellotti. Presa una squadra con un metodo di gioco consolidatissimo, è stato in grado di plasmare il gioco a propria immagine e somiglianza, applicando in molte occasioni il suo 4-3-1-2, testato già in passato, riportando diversi successi tra l’altro, con Cagliari e Milan.
Intelligentissima la sua gestione del gruppo: partito inizialmente con il classico 3-5-2 bianconero, schema conosciuto a memoria dagli interpreti che negli ultimi anni hanno fatto la fortuna in Italia della Juventus, per poi applicare gradualmente il suo metodo di gioco opportunamente.
I meriti, infatti, stanno principalmente in questa cosa, in questa capacità dell’allenatore toscano, capace di prendersi molte rivincite in questa stagione. Anche la gestione della rosa è stata fondamentale, impeccabile, oseremmo dire: non è da tutti saper turnare nella maniera più intelligente attaccanti del calibro di Tévez, Llorente e Morata prima, e Matri poi. Gestire al meglio la stagione non impeccabile della punta spagnola ex Bilbao e avviare il processo di crescita dell’altro spagnolo, Alvaro Morata, non è stata cosa semplice, come non è semplice far esplodere definitivamente un talento del calibro di Paul Pogba.I protagonisti – Parlando di Pogba, non si può non citarlo come uno degli attori principali di questa fantastica sceneggiatura scritta ad hoc da Allegri, grande regista di questo colossal. La sua esplosione è stata graduale negli anni, ma al momento la Juventus può vantare nel proprio parco centrocampisti uno dei migliori in circolazione, capace di formare assieme al genio e all’esperienza di Andrea Pirlo, ad Arturo Vidal, Claudio Marchisio e Roberto Pereyra, uno dei centrocampi più completi e attrezzati d’Europa.
Ma il protagonista vero, sicuramente, di questa stagione, oltre ai già citati, non può non essere l’argentino Carlos Tévez: il numero 10 bianconero, finora autore di 28 reti in 42 partite, è al momento il capocannoniere della Serie A con 20 reti, e il principale artefice del cammino in Champions della Juventus, risultando decisivo in più di una circostanza. La difesa appare, come negli anni passati, spesso impenetrabile: Buffon, il capitano, Chiellini, Bonucci e Barzagli, ma anche gli altri, come Evra e Lichtsteiner, guidano la difesa migliore del campionato (solo 19 le reti subite sino ad ora, dopo 33 giornate).
Gli antagonisti – Se la Juventus vorrà festeggiare in questo week-end il 33esimo scudetto della propria storia, dovrà però conquistare almeno un punto contro la Sampdoria, guidata dal quasi-sicuro partente Sinisa Mihajlovic’: impresa mai riuscita a nessuna squadra in campionato fino ad oggi. I blucerchiati occupano momentaneamente il quinto posto in campionato, l’ultimo garante di un posto in Europa per il prossimo anno, e la concorrenza alle spalle è agguerrita.
All’andata, il 14 dicembre 2014, allo Juventus Stadium finì 1-1, fu decisiva all’epoca la rete dell’ora napoletano Manolo Gabbiadini; stasera non ci sarà lui a guidare l’attacco blucerchiato, il compito spetterà presumibilmente al colombiano Muriel ed Eto’o, starà a loro impedire alla Juventus di festeggiare al Marassi il qurto scudetto consecutivo.