Il Milan commette l’ennesimo passo falso, il tutto contro una squadra certamente inferiore per qualità e spessore; il terzo posto si allontana definitivamente ed al momento la squadra rossonera deve anche guardarsi le spalle dall’ottimo e più brillante Sassuolo.

Il Milan dopo gli ultimi due match giocati, fotografa una situazione tornata preoccupante: prove deludenti, gioco stagnante, punti importanti lasciati lungo la strada, un nervosismo che danneggia l’ambiente ed Inter e Fiorentina che prendono il largo.

Il Milan visto ultimamente è apparso indubbiamente in calo, sia sotto l’aspetto atletico che dal punto di vista qualitativo; tralasciando i doppi legni per mano di Abate e Bertolacci ed un secondo tempo di maggiore spinta, si è ancora una volta sprecato un intero tempo di gara, sempre quindi per colpa dell’atteggiamento e dell’approccio errato dei giocatori.

Queste difficoltà sembravano essere superate ed invece ritornano in maniera preoccupante.

Bisogna anche dire che nel momento migliore della squadra rossonera, alcuni dei pilastri degli undici titolari, si sono resi indisponibili: a Montolivo e Niang si è aggiunto domenica Juraj Kucka e la sua assenza ha costretto mister Mihajlovic a mutare lo schema di gioco provato in settimana forzando l’ingresso dal primo minuto di un non ancora brillante e recuperato Jeremy Menez.

Tutti questi infortuni, legati anche ad un pizzico di sfortuna ( che non va via), hanno portato alla luce la carenza evidente di valide alternative; concreto almeno è stato il rientro di Luiz Adriano, il quale, potrebbe contribuire positivamente alla sfida che attende il Milan contro la squadra di mister Pioli.

Bisogna ripartire dalle parole e dalla rabbia calcistica di un grande come Christian Abbiati, perché è sì vero che le vittorie aiutano a superare le difficoltà ma bisogna anche volerle e dare il massimo per conquistarle