6 vittorie nelle prime 7 partite, questo il bottino della Fiorentina in questo inizio di stagione. Presto per parlare di scudetto, certo, ma 6 vittorie su 7 partite è il bottino che ha ottenuto Sousa nelle sue due precedenti stagioni con il Maccabi e il Basilea (scudetto vinto in entrambi i casi). Oltre a queste coincidenze la viola di Sousa si trova in vetta da sola, e, complici le difficoltà delle altre grandi, sembra essere del tutto autorizzata a sognare. Eppure, solo poche settimane fa, la società era contestata, per un mercato ritenuto scadente e per l’assunzione di un allenatore con un passato juventino. Cosa è cambiato da allora? Sousa, purosangue latino, non si è lasciato toccare dalle voci intorno alla Fiorentina, e ha subito preso in mano la squadra, e le ha dato la sua impronta: la differenza con il gioco di Montella è evidente, prima il gioco della Fiorentina era basato sul colpire l’avversario in velocità (ricordiamo la facilità con cui un velocista come Salah andava in goal lo scorso anno), ora con Sousa la viola ragiona, recupera la sfera e la fa roteare vorticosamente, con un possesso palla quasi asfissiante, finchè non si crea inevitabilmente un foro nella difesa avversaria in cui si inserisce il Kalinic o l’Ilicic di turno. Dunque la differenza sta nel tipo di gioco, ora Sousa sta sfruttando i giocatori di maggiore tecnica (basti pensare a quanto sia cresciuto, rispetto allo scorso anno, Borja Valero in queste prime partite), Montella sfruttava giocatori rapidi. Che sia questo il motivo del mancato mercato della Fiorentina? Sousa aveva già capito di avere i giocatori di cui aveva bisogno per imporre il suo gioco? Nessuno può dirlo, l’unica certezza è che i Della Valle per ora sembrano aver avuto ragione.
– Mattia Di Civita