Non è semplice la vita al Barcelona, la squadra più forte d’Europa; lo sa bene Pedro Rodriguez Ledesma, pregiato prodotto della Cantera Blaugrana, diventato nonostante molti gol, spesso decisivi, inutile, o quasi.
Una vita nel club catalano, dalle giovanili, fino agli esordi in prima squadra nel 2008, dove sin da subito ha impressionato. Personalità e senso della posizione sono le qualità che hanno spiccato sin da subito: Pedro non segna tantissimo, non è neanche il suo compito essendo principalmente un esterno che fornisce assist, ma nei momenti decisivi trova la zampata giusta. E’ l’unico giocatore insieme ad un certo Lionel Messi ad aver segnato un gol in ognuna delle sei competizioni stagionali.
Fino adesso però tutte queste doti non gli hanno garantito la riconferma anche per questa stagione, la concorrenza è serrata , davanti ci sono tre fuoriclasse, ma lo spagnolo è stato superato anche da Rafinha, scelto da Luis Enrique come sostituto dell’infortunato Neymar nella sfida di Tbilisi.
Un addio quasi scritto dopo quest scelta e dopo i problemi con il direttore sportivo Fernandez, che pare lo abbia messo alla porta. Quasi, perchè sul 4-1 il Barça inizia a specchiarsi e il Siviglia porta incredibilmente la contesa ai supplementari.
Pedro è entrato da pochi minuti, quando al decimo minuto del secondo tempo supplementare la sorte gli concede di provare a modificare un futuro ormai deciso: un gol per cambiare il destino. Il Barcelona vince ancora e i titoli dei giornali sono tutti per l’eroe inaspettato.
Se lo spogliatoio e Luis Enrique ora lo vogliono tenere stretto e il Manchester United spera ancora nel colpo, l‘uomo delle finali attende con molta calma di capire cosa fare e nel frattempo si gode la sua rivincita: da separato in casa a calciatore più desiderato d’Europa, grazie all’occasione che dopo tante difficoltà il fato gli ha concesso.
Federico Nannetti