“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.
Questa è la storia tra il River Plate e Javier Saviola. L’attaccante argentino, dopo aver girato mezza Europa, ha deciso di lasciare Verona e l’Italia e di tornare a casa in Argentina. E’ servita una cena nel Barrio de Palermo di Buenos Aires con Marcelo Gallardo, per riportare “el conejo” a vestire la maglia dei Millionarios 14 anni dopo. Era infatti il 2001 quando il giovane talento Saviola fu ceduto per ben 70 miliardi dal River Plate al Barcellona. Per l’attaccante è l’inizio di una lunga carriera girata tra i club europei più importanti: Monaco, Siviglia, Real Madrid, Benfica in cui ha collezionato ben 170 gol.
I grandi club italiani tra cui, Juventus, Roma e Inter, nei suoi anni d’oro sono andati più volte vicini a portare Saviola in Serie A ma senza mai riuscirci. Questa stagione invece l’Hellas Verona aveva accolto con entusiasmo l’attaccante argentino che però non è riuscito a lasciare il segno visti anche alcuni infortuni. Il River Plate ha deciso così che era giunto il momento di riportare Javier Saviola in Argentina: il Monumental, la sua seconda casa, è pronto a riabbracciare il figliol prodigo dopo 14 anni.
La storia d’amore tra il “conejo” e i Millionarios nasce quando l’attaccante all’età di 9 anni entra nelle giovanili biancorosse segnalato da Alfredo Pedernera, che lo propone alla società, dopo averlo visto con il Parque Chas (squadra di quartiere). Saviola cresce allenandosi e giocando con campioni del calibro di Ariel Ortega e con il suo amico Pablo Aimar. E sarà proprio il suo ex compagno di squadra ad accoglierlo di nuovo al River Plate: Aimar ha fatto ritorno al Monumental già qualche mese fa. Perché è proprio vero che “certi amori non finiscono…”.