Stagioni fallimentari che si susseguono una dopo l’altra da quel 2010, anno del “triplete” neroazzurro.
Non è bastato il cambio di proprietà per dare nuova linfa ad una squadra ormai senza motivazione… e senza soldi.
Il processo (graduale) di restyling intrapreso dalla proprietà Thoir non ha portato ancora i frutti sperati, ma in casa neroazzurra si comincia a respirare finalmente aria di grandi manovre.
Primo grande colpo stagionale è il giovane francese Geoffrey Kondogbia: si tratta del terzo acquisto più costoso nella storia della società, assicurato per la “modica” cifra di 36 milioni di euro.
Mediano dalla struttura fisica davvero imponente (1.88 m di altezza per 82 kg di peso), sfrutta quest’ultima per primeggiare nei duelli più duri in mezzo al campo. Dotato anche di un atletismo notevole, la sua duttilità gli permette di coprire anche il ruolo di interno di centrocampo e, all’occorrenza, anche di trequartista.
Vietato pensare che sia il classico mediano di rottura: il ragazzo è dotato di una buona tecnica e di un grande tiro, grazie al suo mancino educato e potente.
La sua carriera comincia nei settori giovanili delle squadre francesi, l’ultima delle quali è il Lens. Nel 2012 viene acquistato dal Siviglia, squadra in cui metterà in mostra il suo talento. Infatti, dopo solo una stagione, torna in patria, acquistato dal Monaco di Claudio Ranieri per 20 milioni. In due stagioni dimostra di meritare palcoscenici importanti: non è un caso che il ct francese Deschamps lo ritiene pronto per la sua nazionale a soli 20 anni.
Paragone scomodo quello col connazionale Pogba, che comunque fino ad ora ha dimostrato di essere di un altro livello. Con lo juventino ha condiviso la trafila in tutte le nazionali giovanili del proprio Paese, venendo ribattezzati come “la coppia d’oro del calcio francese“.
Arrivo importante, se non indispensabile, nello scacchiere tattico di Mancini: Kondogbia ha le caratteristiche giuste per aumentare il valore tecnico e fisico di un centrocampo poco consistente in entrambi gli aspetti. Starà al mister decidere se impiegarlo da mediano, data la predisposizione al gioco difensivo, o da mezz’ala, sfruttando così l’atletismo di cui è dotato negli inserimenti in fase offensiva.
Ma in prospettiva fantacalcistica? Bè, il valore del ragazzo è indiscutibile ed è destinato a diventare uno dei più brillanti del nostro campionato. Sino a questo punto della sua carriera, si è reso protagonista di appena 8 reti da professionista. Crediamo che il suo contributo in zona realizzativa sia destinato a crescere, anche se non a dismisura. Il rendimento, in termini di votazioni, verrà offuscato da qualche cartellino di troppo. Nel vostro centrocampo prendetelo in considerazione come un’ottima scommessa o, al massimo, come 4° scelta, ma non ci sembra saggio dissanguarsi (al momento) per il volto nuovo dell’Inter.
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